
Dalla casa famiglia alla piena autonomia, grazie al lavoro. Non soltanto un lavoro, ma un gran bel lavoro: tra sole, mare e fornelli, per conquistare l’autonomia e imparare (bene) un mestiere per la vita. È la buona notizia che, proprio a pochi giorni dal Primo Maggio, hanno ricevuto nei giorni scorsi sette ragazzi care leaver, da poco usciti dalla casa famiglia della Fondazione Protettorato San Giuseppe: a partire da giugno si trasferiranno sul litorale laziale e inizieranno a lavorare nel chiosco, bar e ristorante di uno stabilimento balneare. L’impresa sociale Solinc si è infatti aggiudicata la gestione dell’attività di ristorazione, in un lido a pochi chilometri da Roma, Ed è lì che i sette ragazzi andranno a lavorare, come aiuto cuochi e camerieri, dopo aver studiato, appreso un mestiere e sperimentato l’autonomia.
Sono tutti arrivati in Italia come minori stranieri non accompagnati: dopo essere stati accolti presso la casa famiglia del Protettorato, divenuti maggiorenni hanno avuto la possibilità di sperimentare l’autonomia e imparare un mestiere, grazie all’impresa sociale Solinc, che voluta e sostenuta dalla stessa Fondazione. Questa ha messo a loro disposizione un appartamento da condividere, il supporto di un tutor per l’autonomia e percorsi di formazione lavorativa e tirocini nel settore della ristorazione. Ora, la bella notizia dopo l’accoglienza in casa famiglia presso la Fondazione Protettorato San Giuseppe di Roma, hanno imparato e iniziato a lavorare nell’impresa sociale Solinc, voluta e sostenuta dalla stessa Fondazione. Ora, grazie a questa nuova attività, che aprirà nel mese di giugno, i ragazzi potranno lavorare all’interno di uno stabilimento balneare, affiancati da professionisti che permetteranno loro di apprendere sempre meglio il mestiere.

Commenta così la presidente dalla Fondazione Protettorato San Giuseppe, Elda Melaragno: “Da sempre consideriamo il lavoro uno strumento fondamentale da offrire ai ragazzi che accogliamo nelle nostre case famiglia, specialmente a quelli stranieri: sono loro che, una volta usciti da qui, rischiano altrimenti di diventare bersaglio di reti pronte a offrire facili e spesso illeciti guadagni. Per questo, sono davvero entusiasta che l’impresa sociale Solinc, che abbiamo fortemente voluto, si sia aggiudicata la gestione di quest’attività: perché così possiamo offrire a questi ragazzi non soltanto un lavoro, ma un bel lavoro. Sono sicura che sapranno valorizzare e mettere a frutto questa opportunità, con la stessa serietà e responsabilità che hanno appreso e fatto proprie durante il periodo dell’accoglienza. Abbiamo dato loro un paio d’ali: ora sono pronti a spiccare il volo”.
Nei prossimi giorni saranno resi noti maggiori dettagli sull’attività e sui ragazzi che saranno coinvolti.
Per leggere la storia di Solinc: https://www.protettoratosangiuseppe.it/tutti_gli_articoli/solinc-la-nuova-impresa-della-fondazione-per-i-care-leaver/
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