
“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. Le penne sono più potenti delle spade”: sono le parole che ha pronunciato la giovanissima Malala Yousafzai ha pronunciato, appena 16 enne, nel suo primo intervento pubblico l’attentato dei talebani, che nel 2012 avevano cercato di ucciderla per la sua battaglia a favore dell’istruzione delle bambine in Pakistan. Scrivere è “un atto politico”, diceva Orwell e le citazioni potrebbero continuare, a dimostrazione del valore e del potere che la scrittura ha per provocare consapevolezza, conoscenza, trasformazione.
Ne sono testimoni speciali due dei ragazzi ospiti della nostra casa Ghiza, che hanno preso parte al laboratorio di giornalismo sociale per Minori stranieri non accompagnati promosso dalla redazione di Piuculture, il giornale dell’intercultura a Roma. Un percorso durato ben 5 mesi, da fine gennaio a metà maggio, articolato in incontri settimanali, durante i quali sono stati affrontati i principali aspetti della professione giornalistica: dalla ricerca delle fonti alle tecniche di intervista, ma anche attività pratiche, come l’utilizzo di WordPress e la partecipazione a eventi e interviste. Durante e al termine del percorso, i ragazzi hanno scritto articoli che sono stati pubblicati nel giornale presentato in occasione dell’evento conclusivo.
Sette i ragazzi che hanno preso parte all’iniziativa, provenienti da Costa d’Avorio, Gambia, Egitto, Ucraina, Tunisia e Palestina: tra loro anche Legh Saikou e Mohamed Atta, che in Protettorato sono arrivati quando non conoscevano una parola d’italiano e hanno col tempo acquisito conoscenze, competenze e autonomia. E c’erano anche loro, il 10 maggio scorso, all’evento conclusivo,presso la Città dell’Altra Economia, dove è stata presentata una video narrazione del percorso intrapreso dai ragazzi. Sono state inoltre esposte le fotografie scattate durante le uscite e i post-it su cui i ragazzi hanno scritto le impressioni suscitate dalle attività svolte nel corso degli incontri. Tutti i ragazzi si sono mostrati entusiasti dell’esperienza, sia dal punto di vista personale che professionale. Hanno scoperto nella scrittura un modo non solo per raccontarsi ed esprimersi, ma anche per superare timidezze e insicurezze.
Racconta Maria Rizzo, educatrice della Fondazione e referente del progetto SAI Minori. “Il laboratorio di giornalismo è stata un’esperienza preziosa per i nostri ragazzi: uno spazio di espressione, ascolto e crescita personale. Attraverso la scrittura, il racconto e l’informazione, hanno potuto dare voce alle proprie storie, punti di vista e sogni, sviluppando al contempo competenze linguistiche e fiducia in sé stessi. Vederli crescere, confrontarsi è stata un’esperienza emozionante, che ci ha ricordato quanto valore c’è nell’ascolto e nella condivisione. Ringraziamo la redazione di Più Culture, che ha reso possibile tutto questo, e i formatori, che hanno accompagnato i nostri ragazzi con passione e dedizione lungo ogni tappa di questo importante percorso”.
Ed ecco cosa ci ha raccontato Mohamed, 18 anni, arrivati due anni fa in Italia dall’Egitto. “Quando gli educatori del Protettorato mi hanno proposto questo laboratorio, ho detto che non volevo andare. mi hanno detto di provare e ci sono venuto. mi è piaciuto, perché ho visto che imparavo a parlare con gli altri, a usare le parole giuste, ho imparato a lavorare in gruppo, prima non mi era mai capitato. ho imparato anche a intervistare qualcuno. Mi è piaciuto molto questo corso e mi sono piaciute le persone che ho incontrato”.
Saikou, anche lui 18 enne da poco, è arrivato da poco più di un anno in Italia dal Gambia: “All’inizio avevo un po’ di difficoltà perché non conoscevo nessuno, poi mi sono sentito bene, ho imparato anche a intervistare le persone. Il rapporto con i tutor è stato bello e vorrei continuare a scrivere“.
Quanto la scrittura, peraltro in un contesto collettivo, favorisca il percorso di integrazione, partecipazione e cittadinanza dei ragazzi, ce lo racconta Nicoletta del Pesco, direttrice del giornale e del progetto Piuculture: “Organizziamo questi laboratori da 14 anni in modalità diverse. Inizialmente erano rivolti a studenti italiani, poi a ragazzi di origine straniera ma seconda generazione, successivamente a gruppi misti, composti da ragazzi italiani e di origine straniera, ma sempre di seconda generazione. Infine, ci siamo rivolti ai Msna e questo è il quarto percorso destinato a loro. Ci siamo infatti resi conto, anche attraverso il nostro giornale, che i minori stranieri non accompagnati, per quanto frequentino la scuola, non siano realmente integrati. Questo non per colpa loro, né di chi vive intorno a loro, ma perché mancano canali e spazi d’incontro. Abbiamo quindi pensato che proprio la parola, le immagini e la scrittura potessero divenire strumenti di confronto e di incontro. Lavorando insieme, anche in compagnia di ragazzi italiani, si creano legami molto forti e soprattutto si creano condizioni che favoriscono l’apertura e la comunicazione Quest’anno abbiamo posto una barriera d’ingresso più forte: la conoscenza dell’italiano, perché volevamo che i partecipanti si aprissero alle comunità e si confrontassero con storie simili alle loro, ma al tempo stesso diverse. Tutti i partecipanti quindi avevano un buon livello di comprensione dell’italiano, mentre rispetto alla scrittura abbiamo notato che per molti il blocco era mentale più che linguistico. Un ragazzo ci ha detto chiaramente: ‘Io non posso venire, non so scrivere’: invece, in questo contesto di gruppo e di apertura, è riuscito a esprimersi molto bene. In sintesi, per noi è stato un anno molto positivo, in cui abbiamo visto una crescita reale di tutti. E non abbiamo perso nessuno per strada, sebbene si trattasse di un percorso impegnativo: cinque mesi, un incontro a settimana e, in aggiunta, diverse uscite nel fine settimana per partecipare agli eventi delle comunità. Tutti hanno frequentato con assiduità e serietà dall’inizio alla fine, Ora, sarebbe bello non perderci di vista”.
Qui gli articoli scritti dai ragazzi partecipanti e pubblicati su Piuculture: https://www.piuculture.it/?s=Mohamed+Atta+Ben+Keita+Aziz+Talbi+Zakaria+Soboh



La foto di copertina e la fotogallery sono della redazione di Piuculture