Sono passati 3 anni e 8 mesi dalla prima volta che ho varcato quella porta, da quando ho iniziato a crescere e a capire chi sono. So che se non avessi iniziato questo cammino con voi, non sarei la stessa persona e non avrei il modo di pensare che ho e molte cose non le avrei comprese.
Sono le parole che scrive Daniela (nome di fantasia), 13 anni tra qualche settimana: ne aveva poco più di 9 quando, come ricorda, “ha varcato per la prima volta quella porta”: la porta della Fondazione Protettorato San Giuseppe e della casa famiglia che da quel giorno l’avrebbe accolta. Insieme a lei, Giovanni e Ludovico (nomi di fantasia), i suoi fratelli, tra loro gemelli, che di anni ne avevano meno di 8. “Il giorno in cui arrivammo ero tanto in ansia, perché dovevo venire in un posto nuovo, con nuove persone e mi dovevo adattare, perché in quel periodo non riuscivo a fare tante amicizie”, racconta G. Così suo fratello: “Mi sentivo spaesato, era la prima volta, parlavo con i miei fratelli”. Poi sono iniziati i primi passi: “Mi piaceva che giocavamo con altri bambini, ho fatto nuove amicizie – racconta G. – Già il primo anno ho iniziato a sentirmi a casa, grazie agli amici e agli educatori”. Così anche L: “Ho capito che era un bell’ambiente, ho fatto amicizie a dopo un anno circa mi sono sentito a casa, grazie anche ai ragazzi che stavano qui da tanto tempo”. Come si sentono ora, che stanno per chiudersi alle spalle la porta del Protettorato e riaprire quella di casa? “Mi dispiace ma provo anche felicità perché vado da mio padre”. E Ludovico conferma e condivide: “Felicità e tristezza, perché lascio la casa famiglia, ma ora torno da papà e sono felice. Ci legheremo di più e saremo più compatti”. Aggiunge Giovanni: “ Dobbiamo costruire una nuova vita, il secondo capitolo della nostra vita”.Un consiglio per chi sta per entrare in casa famiglia e per iniziare il percorso che loro invece hanno appena concluso? “Fare nuove amicizie e stare aperti”, raccomanda Giovanni. “Non essere in ansia, parlare con gli educatori e aprirsi – consiglia Ludovico – Sennò, ci vorrà di più”. Torneranno, assicurano, “per venire a trovare gli amici e gli educatori. E per gli incontri con mamma”, spiega Ludovico.
Intanto, oggi, dopo un’estate piena di vacanze e di programmi, tutti e tre hanno le valigie piene: valigie piene di tutto quello che hanno messo da parte in questi anni, dagli oggetti, alle speranze, ai ricordi, ai desideri.
Perché oggi si sentono diversi, mentre si preparano a iniziare una nuova vita. “Ho fatto un percorso. Mi sento migliorato come persona, all’inizio ero chiuso, ora sono più aperto”, assicura Giovanni, che insieme a Ludovico tornerà dal papà, mentre Daniela andrà a vivere con la sua famiglia affidataria. Nella lettera che ha scritto ai suoi amici di Pollicino, per salutarli e ringraziarli, ha disegnato un cuoricino accanto al nome di Federica e Carlo (nomi di fantasia), che l’accoglieranno tra qualche giorno, ma con cui ha instaurato già da tempo una relazione forte e piena di affetto. Lo stesso affetto che ha trovato in casa famiglia e che tanto l’ha fatta crescere, come lei stessa, con grande lucidità, sa riconoscere. E continua:
“Ringrazio tutte le mie educatrici per avermi sostenuta, sopportata (che non è semplice, ahahah!), compresa e soprattutto amata”. Degli amici che, con lei, hanno condiviso questo prezzo di vita in casa famiglia. Daniela traccia un affresco pieno di colori: “Ognuno di voi è speciale in diversi modi: c’è J., la compagna di stanza che tutti sognerebbero, una compagna di risate e pazzie; E., che vi assicuro, è un’ottima ascoltatrice e spalla su cui piangere. Poi M., la mia ‘bro’, fantastica lei, solare, affettuosa ed è un’artista nata (sei bravissima!). Poi c’è C. il mio ‘bimbo gossip’, anche se a volte litighiamo, però dai, succede. Ovviamente pure I., da quando è entrato ci ha sempre strappato un sorriso. Poi ultimi, ma non per importanza, i miei fratelli Ludovico e Giovanni: voi mi mancherete moooooolto, sentirò la vostra assenza e sarà come sentire una parte del mio cuore completamente vuota. Sarà difficile non avervi intorno come prima”.
Daniele è felice e piena di speranza, ma non nasconde la malinconia: “Sono felice di aver chiuso questo capitolo della mia vita e di iniziarne uno nuovo con Federica e Carlo, ma sono altrettanto felice di aver lasciato un segno a ognuno di voi. Mi mancheranno un sacco di cose: le litigate, i pianti, le risate, le rotture. Beh, mi mancherete tutti voi!”.