Natale in casa… famiglia

Ci sono addobbi in ogni stanza e in ogni angolo, fin dal pianerottolo: il presepe all’ingresso è curato in ogni dettaglio e lascia spazio anche a una cassetta per raccogliere proposte e idee. Il camino è finto, ma sembra vero e le scatole di cartone sono state riutilizzate, creando un albero di Natale ecologico e antispreco. Le mamme della casa famiglia “Giardino di pace”, anche quest’anno, hanno dato il meglio di sé, nella preparazione del Natale. Certo, tutte le cinque case famiglia del Protettorato si sono vestite a festa e tutti gli ambienti, interni ed esterni, si sono riempiti delle lici e dei colori del Natale. “Ma le mamme sono imbattibili”, assicura Francesca, educatrice del Giardino di Pace, che accoglie in questo momento tre mamme e cinque bambini, di diverse nazionalità e diverse età. Storie diverse, che si incontrano qui in Protettorato per percorrere insieme un pezzo di strada, in attesa di poter riprendere ciascuna la propria. “Ogni anno, l’8 dicembre, iniziamo i preparativi con l’allestimento del presepe”, racconta Francesca. Da lì in poi, non c’è giorno che non si aggiunga un addobbo: gli ornamenti sulle pareti, l’albero, le luci, la cassetta per le lettere e tutto quello che non può mancare quando in una casa piena di bambini sta arrivando il Natale. “I bambini partecipano, ma devo dire che le più scatenate sono le mamme: veramente bravissime. Ogni anno riutilizzano il materiale messo da parte l’anno precedente, ma aggiungono sempre qualcosa, per rendere la casa ogni volta più bella”.

Il 24 dicembre, la Vigilia si vive tutti insieme: dopo cena, si lascia da mangiare a Babbo Natale e il giorno dopo i bambini trovano le tracce sul pavimento, i resti di cibo e la finestra aperta! E naturalmente i regali”. Ma quali regali? “I bambini scrivono ciascuno la propria letterina, come in ogni famiglia. E come in ogni famiglia, se sparano troppo alto, si cerca di farli ragionare, spiegando che Babbo Natale deve fare regali a tutti e non gli si può chiedere troppo. A comprarli, ci pensano un po’ le mamme, un po’ gli educatori, un po’ i volontari. Alla fine, ciascuno si ritrova a scartare un bel po’ di pacchi! E non manca mai la tombolata con i bambini di casa Pollicino, in cui si vincono altri premi”.

Passato il Natale, ci sarà il Capodanno: anche questo, il Giardino di Pace lo vive in un clima di festa e di condivisione: “Il 31 si cena a casa, poi in palestra ci si ritrova anche con gli altri, per le lenticchie e il cotechino (chi può mangiarlo!). E a mezzanotte, il Giardino di Pace di solito fa incursione sulla terrazza, per sparare i fuochi ma soprattutto per vedere, da lassù, i fuochi di tutta la città!”.

Le feste, insomma, sono un’occasione per scoprirsi e sentirsi famiglia, anche se la propria famiglia non c’è, oppure è lontana. Ieri sera, alla messa nella piccola cappella, erano in tanti: bambini, ragazzi, mamme, educatori, personale amministrativo. In prima fila, la presidente Melaragno, che dopo la celebrazione ha accolto tutti in palestra, per scambiarsi gli auguri e festeggiare insieme, accompagnati dalla musica dal vivo. In attesa che, nelle prossime ore, il Giaridno di Pace si trasformi in un presepe vivente, che mamme e bambini metteranno in scena non appena passeranno i malanni di stagione, che hanno costretto a rimandare la rappresentazione prevista per mercoledì 20.

La festa è iniziata. L’attesa del Natale e del nuovo anno, qui forse più che altrove, è carica di sogni e di speranze.

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