Accoglienza, Protettorato e Unicef insieme

Conoscere, comprendere e soprattutto realizzare i diritti contenuti nella Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia: è l’obiettivo del laboratorio “Il dovere dell’accoglienza! Per l’inclusione sociale dei minori stranieri non accompagnati”.

L’iniziativa è realizzata insieme a UNICEF, nell’ambito del progetto di Servizio Civile Universale. Il progetto ha avuto la durata di un anno, durante il quale sono state condivise alcune conoscenze di base, attraverso un laboratorio propedeutico di italiano, finalizzato all’acquisizione delle informazioni necessarie alla comprensione del percorso. L’apprendimento, la consapevolezza e la comprensione dei diritti è il primo passo del percorso che UNICEF e la Fondazione si sono proposti di realizzare.
Gli incontri si sono svolti, con cadenza settimanale, presso le case “Ghiza” e “Grillo Parlante”, che ospitano minori adolescenti stranieri e italiani. Al termine del laboratorio sono state realizzate due escursioni: una alla Basilica di San Pietro, l’altra alla Grande Moschea di Roma, con lo scopo di riflettere sull’importanza della libertà di pensiero e di espressione.
Lo stesso progetto è stato promosso parallelamente dall’Unicef in alcune scuole di Roma, coinvolgendo così anche ragazzi italiani. Momento conclusivo e particolarmente significativo del percorso è stato l’incontro tra ragazzi italiani e stranieri, il 6 giugno, presso l’Istituto Magistrale Statale “Giordano Bruno” (Via delle Isole Curzolane 71, zona Tufello): l’occasione per uno scambio di esperienze e di condivisione di quanto appreso durante il progetto.
“Gli studenti del Liceo “Giordano Bruno” hanno accolto calorosamente i nostri ragazzi, dando loro modo di raccontare e raccontarsi – racconta l’educatrice che ha accompagnato i ragazzi in questo incontro conclusivo e durante tutto il progetto – Un momento speciale di condivisione, confronto e soprattutto incontro. Accogliere, facendo sentire a casa. Guardare insieme verso una diversità, che arricchisce e supera ogni confine”.

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