In vacanza sì, ma lavorando! Due ragazzi della Fondazione partono con Legambiente

E. è tornato da poco, S. sta per rientrare: mete diverse, lo stesso impegno: prendersi cura dell’ambiente. Perché estate significa vacanze, ma il lavoro e l’impegno possono rendere le vacanze più belle e ricche. Così, per la seconda estate consecutiva. Il Protettorato ha incontrato Legambiente: e da questo incontro sono nate le esperienze di vacanza-lavoro per S. ed E.

“Lo scorso anno è stato M. a sperimentare questa formula – spiega Nicola, educatore della Fondazione, che segue e sostiene questo progetto – Nel suo caso è stata un’esperienza di swimtrekking all’Argentario: 10 giorni tra immersioni, censimento dei pesci e pulizia del mare. Un’esperienza molto stimolante, che quest’anno abbiamo pensato di ripetere, coinvolgendo altri due ragazzi, che avevano espresso il desiderio di vivere una vacanza diversa. Con l’aiuto di Legambiente, che si è dimostrata molto disponibile e interessata a questa sinergia, abbiamo individuato due campi che ci sembravano adatti a questi ragazzi. Credo che sia importante, per loro, sperimentarsi al di fuori delle nostre dinamiche, in contesti di comunità più allargata e a contatto con valori importanti, come la cura dell’ambiente e la cooperazione. Ora l’idea è di dar vita a una collaborazione stabile con Legambiente, per offrire questa possibilità a tutti i ragazzi interessati. Ci pare un’ottima esperienza, che li porta fuori dalla nostra routine estiva: al mare tutti insieme. Stiamo bene, è sempre una bella vacanza, ma vivere un’esperienza in contesti diversi e nuovi arricchisce molto. Mentre sono lì, i ragazzi sono autonomi e noi educatori ci limitiamo a un monitoraggio molto leggero. Gli altri ragazzi del gruppo non sanno che loro vivono in casa famiglia: questo è molto sano, perché si crea un contesto di piena normalità.

Il racconto di E.

E. ha 19 anni ed è da poco tornato dalle foreste casentinesi, dopo un campo di 10 giorni con Legambiente.

Lavoravamo ogni mattina, mentre il pomeriggio ci riposavamo ed eravamo liberi di decidere che attività fare. Il lavoro consisteva nell’allargamento dei sentieri, che erano sommersi dai rovi. Eravamo i 7, quasi tutti maschi, di diverse età, ma tutti più grandi di me. Abbiamo fatto anche qualche escursione nei paesi vicini, ogni pomeriggio decidevamo insieme cosa fare. E’ stato bello, ma bisogna essere preparati: non è come stare a casa, lì bisogna camminare tanto e il lavoro è faticoso. A me ha aiutato molto la mia esperienza scoutistica. Ora siamo ancora in contatto, attraverso il gruppo WhatsApp.

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